Carta etica dello sport
Art.1
Definizione: per SPORT si deve intendere “qualsiasi gara fra atleti, finalizzata al conseguimento di un premio mediante la vittoria”.
Art. 2
Per definizione lo Sport è sfida verso se stessi e successivamente verso gli avversari. La sfida con se stessi è volta a migliorare le nostre prestazioni psicofisiche al fine di diventare sempre più abili e forti, per poter vincere i nostri avversari al momento della gara. Questo principio tende al miglioramento dell’efficienza psicofisica dei singoli proprio attraverso la motivazione sportiva, e conseguentemente al miglioramento globale di tutta la società.
Art. 3
La sfida verso se stessi non può che essere leale ed altrettanto deve essere verso gli avversari, se vogliamo sentirci veramente i migliori e provare la gioia di meritare il premio quando si vince. Tutto ciò che sia fuori da questo principio è inganno.
Art. 4
La pratica della Ginnastica Classica (oggi: tecniche I.D.) per tutte le persone, rappresenta la premessa allenante, che consente di avviare chiunque alla pratica sportiva in condizioni di massima efficienza fisica e di minore rischio possibile di traumi.
Art. 5
La pratica sportiva, lealmente esercitata, genera reciproca fiducia e favorisce la socializzazione e la coesione sociale, fornendo occasioni di conoscenza, comprensione ed apprezzamento, anche tra persone di diverse origini culturali.
Art. 6
Una corretta pratica sportiva deve essere commisurata all’età. È fondamentale che sia anteposta la crescita della persona all’esasperata ricerca del successo agonistico.
Art. 7
Chiunque esercitI una funzione educativa e di tutela nei confronti di chi pratica Sport è tenuto a guidarne l’impegno psicofisico nel rispetto della centralità, affermata dalla nostra Costituzione, della persona.