Definizioni e terminologia

PREMESSA: il termine “sport”.

“Nel linguaggio comune la parola sport sta ad indicare qualunque forma di attività fisica (chi passeggia, chi fa un giro in bicicletta, chi fa qualche vasca in piscina si dice che “fa sport”), ma non solo: il termine indica anche qualunque forma di competizione, come il gioco del bridge o quello degli scacchi, che visibilmente non implica un’attività fisica importante.
Esso dunque finisce per indicare qualcosa di molto vago, che a volte prevede il movimento (in qualunque sua forma) ed a volte no.
Ciò già di per sé testimonia la poca attenzione che viene posta nel definire e precisare ciò che intendiamo proporre ed avvalorare nell’ambito dell’attività fisica.
Infatti “fare sport” significa oggi semplicemente “muoversi”, e il problema della sedentarietà che preoccupa in particolare il mondo medico porta ad “accettare per buono” ogni tipo di attività “purché sia”, e con ciò si accetta che vengano proposte ai bambini, o agli adulti, o agli anziani, forme generiche di “movimento”, in cui l’aspetto al quale viene data più importanza e valore è quello relativo al “divertimento”, o tuttalpiù quello relativo alla salute dell’apparato cardiovascolare, senza curarsi però delle ripercussioni che queste attività hanno sull’apparato locomotore delle persone, e senza tanto meno chiedersi se, in considerazione dei danni che queste attività comportano soprattutto in relazione alla scarsa preparazione fisica di base della popolazione in generale, non esista nel settore qualcosa di diverso”.

Queste considerazioni, tratte dall’articolo intitolato “La ginnastica e lo sport”
scritto per la rivista della FIMP – Federazione Italiana Medici Pediatri, giustificano la necessità di una maggior precisazione dei termini, per poter distinguere, all’interno delle varie possibilità, ciò che, a seconda dei vari contesti (scuola, tempo libero, competizione…) vogliamo indicare e valorizzare.

Per questo la SIEF, società scientifica della materia, ha elaborato le seguenti DEFINIZIONI, certa che una maggior chiarezza riguardo alla diversità nei contenuti e nelle finalità non possa che costituire un elemento di progresso, sia per le singole attività (che si tratti di ginnastica, o di sport, o di altro) sia, e soprattutto, per le persone che ad esse si dedicano o che, nel ruolo di genitore, medico, amministratore o politico, hanno la responsabilità di indicare ad altre persone il tipo di attività più adatta, in relazione alle diverse necessità ed esigenze.

Definizioni

EDUCAZIONE FISICA: “l’applicazione pratica delle leggi igieniche” (E. Baumann, 1843-1917)

GINNASTICA: “la scienza che studia l’esercizio fisico, gli effetti che con esso si possono produrre sull’organismo umano, e che ha per fine il conseguimento ed il mantenimento della buona salute” (da G. Mercuriale, 1530-1606, modificata)

ESERCIZIO FISICO: “atto motorio voluto e precisato” (E. Baumann, 1843–1917)

GINNASTICA CORRETTIVA: “La Ginnastica Correttiva è quella branca dell’Educazione Fisica che studia l’esercizio fisico in funzione della sua efficacia nella correzione dei Paramorfismi” (M. Pecchioli)

PARAMORFISMO: “Alterazione della forma e/o della motilità o funzionamento di una parte del corpo che, per motivi diversi, si discosta in senso peggiorativo dalla normalità, ma in modo potenzialmente non irreversibile, in un soggetto in età evolutiva” (M. Pecchioli)

GINNASTICA MEDICA: “La Ginnastica Medica è quella branca dell’Educazione Fisica che studia e organizza gli esercizi fisici che possono essere fatti praticare a persone affette da disturbi dell’apparato locomotore di qualsiasi eziologia e patogenesi, o che si trovino in particolari stati fisiopatologici (gravidanza, vecchiaia, ecc.)” (C. Baroni)

SPORT: “Gara fra atleti svolta alla presenza di spettatori interessati, finalizzata alla conquista di un premio mediante la vittoria” (SIEF)

TERMINOLOGIA

PALESTRA
Luogo generalmente coperto, ma non necessariamente, con o senza attrezzi o macchinari, adibito ad esercitazioni ginniche individuali o di gruppo. Le sue dimensioni possono essere estremamente varie: da quelle di una stanza di appartamento (la palestra della mia casa, la palestra di uno Studio di Educazione Fisica) in su, senza limiti superiori definiti. La forma di una palestra è generalmente rettangolare, anche se non obbligatoriamente. Nelle palestre coperte, il soffitto è per lo più alto per dare spazio ai movimenti, sensazione di apertura e abbondanza di aria disponibile, ma soprattutto per poter usare gli attrezzi di salita; ma esistono anche palestre con soffitto basso, nelle quali però non possono essere eseguite certe esercitazioni ginniche; così sono per lo più le palestre da appartamento, o certi Studi di Educazione Fisica. In questi ultimi prevalgono le esigenze di riscaldamento e di confortevolezza e le esercitazioni si effettuano con piccoli gruppi di persone, o per persone con problemi all’apparato locomotore (ginnastica correttiva, ginnastica medica, ginnastica per anziani, ginnastica a singolo etc.).

ATTREZZO
Oggetto qualsiasi, o struttura più o meno complessa, mobile o fissa, priva di dispositivi meccanici, usata per effettuare degli esercizi ginnici.
Gli attrezzi si dividono in grandi attrezzi e piccoli attrezzi.
Vengono definiti “grandi attrezzi” quelli ai quali si fanno i “grandi esercizi” (che coinvolgono l’intero corpo), “piccoli attrezzi” quelli ai quali si fanno i “piccoli esercizi, e si dirà “esercizi agli attrezzi” per indicare gli esercizi ai grandi attrezzi, “esercizi con gli attrezzi” per indicare gli esercizi con i piccoli attrezzi.
Esempi di grandi attrezzi: la spalliera, la panca, il trapezio, il cavallo, gli appoggi Baumann, il muro.
Esempi di piccoli attrezzi: le clavette, i cerchi, la bacchetta, il bastone, la palla.