La ginnastica comprende …
1. Esercizi di tipo applicativo: quelli necessari per l’apprendimento ed il mantenimento di specifiche abilità motorie, che si rifanno in particolare alle famiglie di esercizi già indicate da G. Hébert (camminare, correre, saltare, lanciare, arrampicarsi, nuotare, lottare, equilibri, quadrupedia, trasporto), da lui riprese dai suoi maestri, tra cui in particolare l’Amoros.
Queste famiglie di esercizi dovrebbero essere insegnate ad ogni persona fin da piccoli, per facilitarne l’apprendimento.
Qualora ciò non fosse stato fatto, sarebbe opportuno realizzare il loro apprendimento a qualsiasi età, magari con le ovvie limitazioni dovute alle esigenze delle diverse età. Esse rappresentano la base della motricità umana, a cui ogni essere umano normale dovrebbe tendere ed a cui dovrebbe essere avviato soprattutto con l’insegnamento scolastico. Questo deve essere sentito come un diritto. Per i soggetti diversamente abili, dovrebbero essere studiate tecniche idonee a permettere la migliore realizzazione «possibile» di tali obiettivi motori anche per loro. (Ciò è ripetibile anche per il punto qui di seguito elencato)
2. Esercizi di tipo specificatamente salutistico, come quelli di controllo posturale, di controllo della ventilazione polmonare (Ginnastica Respiratoria Intrinseca G.R.I.) di rilassamento, di scioltezza articolare, di allungamento muscolotendineo, di schema corporeo, ecc..
Anche questi esercizi dovrebbero far parte del bagaglio di conoscenze e di capacità motorie accessibili per ogni persona.
3. I giochi di movimento (pallavolo, tennis, pallacanestro, calcio, equitazione, canottaggio, altalena, giuochi con la fune e le funicelle, tiro alla corda, tiro con l’arco, tiro a segno, giuochi di equilibrio di ogni genere, ecc.).
(da M. PECCHIOLI, Teoria dell’esercizio fisico, Firenze 2005, II ed. 2012)