Lettera SIEF al Presidente del Consiglio Mario DRAGHI
Spett. Presidente del Consiglio,
mi rivolgo a Lei perché, in questo momento di grandi riforme e profondi cambiamenti nel nostro Paese, provocati dalle grandi difficoltà insorte in seguito al diffondersi della pandemia, non venga sottovalutata l’importanza ed il ruolo di una parte fondamentale della vita e della salute dell’intera popolazione: l’educazione fisica.
L’educazione del corpo abbisogna infatti, oggi più che mai, di una cura particolare: infatti le restrizioni che abbiamo subito in questo ultimo anno, e che forse dovremo ancora subire in futuro, inerenti a tutto ciò che riguarda il movimento libero, spontaneo, legato quindi alle singole passioni o alle scelte di vita personali, devono indurci a riflettere, anche in questo settore, su ciò che davvero è “essenziale” e quello che invece non lo è.
Come Presidente della SIEF, società scientifica della materia, vorrei indicare ciò che la nostra Società, nel corso della sua ormai quasi trentennale attività, ha individuato come essenziale per la salute, l’educazione e la cura del nostro corpo.
In primo luogo, occorre provvedere subito, mediante misure adeguate e con investimenti importanti sia nelle strutture che a livello di formazione, a migliorare l’educazione fisica scolastica.
“Insegnare a muoversi” (M. Pecchioli), ad iniziare perlomeno dalla scuola primaria, non deve essere un’opzione, bensì un obiettivo fondamentale dell’educazione scolastica. Lo strumento per eccellenza è la Ginnastica classica, i cui grandi e piccoli attrezzi costituiscono un mezzo insostituibile per studiare e stimolare tutti gli aspetti della motricità umana: non solo camminare e correre quindi, ma anche arrampicarsi, sospendersi, imparare a superare la paura dell’altezza e del vuoto, esercitare gli equilibri, imparare a saltare in alto, in basso, e via dicendo. Tutto ciò ora non viene fatto, perché mancano le palestre, mancano gli attrezzi (che anzi vengono buttati) e soprattutto mancano gli insegnanti che sappiano utilizzarli in modo efficace e soprattutto sicuro.
La mancanza di tale insegnamento si ripercuote così nell’età adulta e anziana, e questo non solo a livello di “incapacità” o “mancanza di abilità”, determinanti incidenti più o meno gravi ed invalidanti nel corso della vita, ma anche per l’instaurarsi (a livello di postura, di rigidità o di deficienze muscolari più o meno gravi), di problematiche ortopediche, la cui cura, oggi delegata pressoché esclusivamente ai farmaci od alla chirurgia, potrebbe avvalersi in modo importante dell’apporto della Ginnastica Medica, anch’essa poco diffusa nella popolazione a causa delle mille difficoltà incontrate, a livello amministrativo e burocratico, da chi vi si volesse dedicare, e che una società sempre più “anziana” dovrebbe invece prevedere come servizio veramente essenziale per i suoi cittadini.
Avere cura del proprio corpo è un investimento, investimento senza il quale la società si trova di fronte a spese di gran lunga superiori a quelle prevedibili qualora venisse deciso di dare all’educazione fisica ed alla ginnastica classica il posto che dovrebbe loro essere assegnato in una società veramente progredita: educazione fisica e soprattutto ginnastica, la cui storia, iniziata in età moderna a fine Settecento tra i grandi portati culturali dell’Illuminismo, grande ruolo ha avuto anche nelle vicende del nostro Risorgimento, come mostrano i nomi dei grandi Maestri che l’hanno studiata e sostenuta.
Come società scientifica della materia, la SIEF non può esimersi a questo proposito dal sottolineare l’importanza di un corretto uso dei termini (art. 2 Statuto): educazione fisica e ginnastica non sono sinonimi di sport, il cui significato, intimamente legato al concetto di premio messo in palio per chi vince, sottolinea finalità, strumenti e soprattutto metodologie completamente diverse da quelle dell’educazione fisica e della ginnastica, essendo queste ultime rivolte, semplicemente ed esclusivamente, all’insegnamento (“educazione”) ed alla ricerca della buona salute.
Occorre quindi che, anche a livello di risorse e investimenti, questi due ambiti (sport e educazione fisica) vengano ben distinti, affinché anche all’educazione fisica ed alla ginnastica venga dato ciò di cui abbisognano per poter svolgere appieno il loro grande compito sociale: aiutare la popolazione tutta ad acquisire e mantenere la massima efficienza fisica, a seconda delle singole capacità ed abilità e soprattutto nel rispetto delle difficoltà e delle problematiche di ciascuno.
Spettabile Presidente, pur consapevoli della enorme mole di problemi che sovrastano il Suo Governo, noi confidiamo che Lei voglia affrontare anche questo importante aspetto della nostra vita, così importante per la qualità della vita di ciascuno di noi.
A Sua disposizione per chiarimenti o approfondimenti, chiediamo inoltre di partecipare alle scelte relative alla utilizzazione delle risorse messe a disposizione dal PNRR, offrendo la nostra competenza sviluppata anche nei nostri 20 Congressi Nazionali, alcuni dei quali effettuati in collaborazione con importanti società scientifiche mediche.
Sperando in un positivo riscontro, porgiamo distinti saluti.
Dott.ssa Cristina Baroni
Presidente SIEF
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Firenze, il 29 aprile 2021